“Si può rinascere”. Ha combattuto la malattia: Noemi e’ modella per solidarietà

Calato il sipario sulla sfilata del 16 marzo organizzata dalla Dream Fashion presso la Discoteca Papillon, oggi raccontiamo la storia di Noemi Caro, biologa dirigente della GSK che in quella serata ha voluto mostrare, fiera, la sua voglia di rinascita e forza, sfilando con i colori della sua contrada, quella dell’Aquila.

Sono stata operata di cancro al seno qualche tempo fa – mi racconta Noemi – e voglio subito sottolineare che la mia malattia è stata scoperta grazie ad una mammografia preventiva, di quelle che si fanno annualmente per controllare che tutto sia a posto. Purtroppo, nel mio caso c’era qualcosa che non doveva esserci! Ma proprio per merito della prevenzione e della mia costanza nel controllarmi ciclicamente, il tumore è stato preso in tempo ed asportato, poiché era ad uno stadio iniziale. Fondamentale è stato essere da subito seguita dal Reparto di Senologia delle Scotte ed in particolare dal Dott. Stella che ringrazio con tutto il cuore per la sua umanità e competenza. Al momento sto seguendo una terapia farmacologica preventiva, ma sono molto positiva e fiduciosa”.

Inizialmente Noemi, come chiunque possa ricevere una diagnosi così dura, ha avuto attimi di paura e titubanza perché, come mi racconta “la vita può cambiarti dalla sera alla mattina in un attimo e nessuno di noi, per quanta informazione ci sia, ci arriva preparato. Quando l’ho saputo, non ho voluto dire nulla alle mie figlie ed ai  miei genitori, perché non volevo creare inutili stati d’ansia in loro e poi, prima di tutto, ho voluto sapere personalmente la gravità della situazione. Solo a ridosso dell’intervento, passati due mesi dalla diagnosi,  ho coinvolto la famiglia ma a quel punto ero già più serena e rassicurata dall’equipe del Prof. Casella del Reparto di Chirurgia della Mammella che ha seguito il mio percorso. Voglio lodare ed esprimere tutto la mia gratitudine per la squadra di lavoro del reparto perché sono stati e sono tuttora persone attente, amorevoli e accoglienti, oltre che ottimi sanitari”.

Chiedo a Noemi com’è stata l’esperienza della sfilata “fin dall’inizio c’è stata molta complicità con le altre ragazze anche se non ci si conosceva tutte. Forse perché c’era la nostra esperienza di vita ad accomunarci e quella è andata oltre tante parole… Il bello è stata proprio la nostra unione ed il messaggio che abbiamo voluto portare, orgogliose: la prevenzione è fondamentale, così come credere nella scienza e dare fiducia alla ricerca. E a coloro che stanno vivendo la malattia, voglio dire di non abbattersi, di prendersi del tempo per se stesse e di chiedere supporto alla famiglia e alle persone vicine. Anche il coinvolgimento del mio partner è stato importantissimo: spesso si pensa che il nostro compagno possa non capire il nostro disagio perché ad essere colpita è una parte del nostro corpo legata alla nostra femminilità, ma non è così. La condivisione aiuta noi a non sentirci sole e a loro a starci vicino. Certo non è un percorso facile ma il più delle volte la coppia ne esce unita e forte”.

Un’’ultima cosa che tengo a dire è che dobbiamo accettare la nostra fragilità, riconoscendo di non essere imbattibili… io stessa ho sempre avuto uno stile di vita sano (non fumo, non bevo, sono attenta all’alimentazione) e mi sono chiesta… Perché proprio a me? Ma la vita è così, ci pone di fronte a delle prove e, per cause che ancora nessuno può dire con assoluta certezza, la malattia arriva stravolgendo la linearità del nostro percorso. Ma ci si può rialzare, combattere e rinascere più forti di prima, col sorriso ed una grinta che stupisce noi stesse per prime!”.

Un grande messaggio di speranza quello di Noemi che ringraziamo e a cui auguriamo… Buona vita!

Stefania Ingino

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